Il tono dell’umore può essere rappresentato da un valore che oscilla continuamente entro un determinato range, all’interno di una scala che ai due estremi presenta un polo negativo e uno positivo. L’estremo negativo prende il nome di “depressione”, mentre quello positivo viene denominato “mania”. Un soggetto che soffre di Disturbo Depressivo, avrà quindi un umore tendenzialmente polarizzato verso il negativo; quando, invece, il tono dell’umore oscilla eccessivamente tra il polo positivo e quello negativo, senza una causa reale, siamo in presenza di un Disturbo Bipolare. A questi due disturbi, si affiancano altri, che prevedono condizioni intermedie o comunque differenti per una o più specificità.

In generale, secondo l’approccio cognitivo di A.T. Beck (uno dei maggiori fondatori della Terapia Cognitivo-Comportamentale), la persona che soffre di depressione sviluppa un pensiero negativo su 3 fronti: se stesso, il futuro e il mondo circostante.

Curare un disturbo dell’umore significa individuare l’insieme di convinzioni irrazionali che il paziente sviluppa intorno ai tre fronti sopraccitati, ristrutturando il suo processo di formulazione del pensiero in modo da rendere il pensiero stesso più realistico.